Storia - Il regime napoleonico (1797-1815)

La dominazione veneta ebbe fine nel 1797 e anche per la Valle Averara iniziò il breve ma intenso periodo dei cambiamenti sul piano amministrativo e socio-economico determinati dal regime napoleonico. La novità più importante a livello locale fu la soppressione del grande comune della Valle Averara: nel 1809 i comuni di Santa Brigida, Averara e Olmo vennero aggregati nella “comune di Averara e uniti”, con sede municipale ad Averara. Il nuovo comune contava 1245 abitanti, di cui 518 a Santa Brigida, 300 ad Averara e 436 ad Olmo. Tale ordinamento durerà fino al 1815, quando con l’avvento dell’Austria i vari paesi si costituiranno in comune autonomo e così nascerà anche l’attuale comune di Santa Brigida.

Il regime napoleonico (1797-1815)

Il governo napoleonico introdusse le idee innovatrici affermate dalla Rivoluzione francese e in particolare la concezione dell’uomo inteso non più come suddito, ma come cittadino. Di notevole portata furono il codice civile, il catasto e l’istruzione elementare obbligatoria per due anni. Stesso discorso per la norma, introdotta nel 1810, che obbligava alla costruzione dei cimiteri su un’area esterna al paese, eliminando così le implicazioni igieniche derivanti dalla consuetudine di seppellire i morti sotto il pavimento delle chiese o sul sagrato. Tuttavia il regime napoleonico non fu ben accolto nemmeno da queste parti, come nel resto delle vallate bergamasche che non compresero la portata delle innovazioni ed avvertirono invece le conseguenze degli aspetti impositivi. Tra l’altro va segnalata la cancellazione dei privilegi che fino ad allora avevano consentito alla gente della valle di eludere gran parte delle imposizioni fiscali gravanti sul resto dei domini veneti e finì pure la secolare autonomia amministrativa e giudiziaria garantita dagli statuti e dalla facoltà di eleggere il vicario di valle.

Il regime napoleonico (1797-1815)

Il regime napoleonico (1797-1815)