La prima comunità religiosa di Santa Brigida

La prima comunità religiosa di Santa Brigida La comunità religiosa di Santa Brigida e della Valle Averara apparteneva inizialmente alla pieve di Primaluna in Valsassina. Nel medioevo, in seguito all’aumento crescere della popolazione, nei paesi del territorio soggetto alla pieve sorsero delle piccole chiese che col tempo ottennero di avere un proprio sacerdote stabile, nominato dal rettore di Primaluna, che poteva rimuoverlo a suo piacimento. Tra queste chiese ve n’erano alcune situate nel settore occidentale dell’alta Valle Brembana e in Valle Taleggio: Santa Maria a Valtorta, San Giovanni Battista a Rava, San Giacomo a Peghera, San Bartolomeo a Vedeseta e Santa Brigida nella Valle Averara. Attorno al XIII secolo queste comunità, ormai in via di organizzazione anche sul piano civile, ottennero di nominare esse stesse il proprio cappellano, impegnandosi a garantire il suo mantenimento e a dotare la chiesa di tutto l’occorrente per il pieno svolgimento del servizio religioso: nacquero così le prime parrocchie. Tra le più antiche ci fu Santa Brigida, che divenne così la prima parrocchia della Valle Averara con la giurisdizione sulle cappelle già esistenti o su quelle che sarebbero state erette in seguito nelle altre contrade della valle. Questa nuova parrocchia godeva di quasi tutti i diritti che prima erano di esclusiva spettanza della chiesa plebana di Primaluna, comprese l’amministrazione dei beni locali e l’apertura di altri luoghi di culto. La chiesa di Santa Brigida era di juspatronato della comunità locale, su cui gravava l’onere del sostentamento del parroco; solo più tardi la parrocchia, per effetto di vari legati e lasciti testamentari, si doterà di un beneficio fondiario durevole in grado di garantire una certa rendita.