Storia - I portici di Averara

La splendida via porticata che si affaccia lungo la strada carrozzabile nel centro storico di Averara non coincideva con il luogo di transito della Via Mercatorum, che al contrario correva a monte dell’abitato, da Redivo all’imbocco della Valmoresca. Era posta invece al centro del paese, nella contrada della Fontana, che ospitava l’edificio sede del vicario civile della Valle Averara e le abitazioni delle famiglie più importanti del paese. Questo aspetto è testimoniato dal fatto che sull’interno dei pilastri sono raffigurati gli stemmi dei Baschenis, dei Bottagisi, dei Guerinoni, dei Sonzogni e di altre famiglie che ebbero parte nella storia della Valle Averara.

I portici di Averara Sulla facciata esterna del portico è raffigurato inoltre lo stemma dei Marieni, segno evidente che essi ebbero nella storia del paese un ruolo rilevante. Tra questi, i fratelli Carlo e Giuseppe Marieni. Il primo fautore della causa napoleonica, si interessò anche di letteratura e scienza e frequentò gli esponenti più in vista della cultura del suon tempo, tra i quali il poeta Ugo Foscolo. Il secondo si arruolò nell’esercito napoleonico, diventando nel 1808, generale comandante della piazza di Verona, quindi prese parte alla campagna di Russia e durante la ritirata riuscì a mettere in salvo i resti dell’armata napoleonica, gettando un ponte sulla Beresina, prima di morire di tifo nel 1813 a Köpnick.

I portici di Averara