Storia - Le attività economiche e sociali tra Ottocento e Novecento

Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento anche a Santa Brigida si attuarono alcuni interventi di grande rilevanza economica e sociale. In primo luogo si diffuse la Società operaia cattolica di mutuo soccorso, costituitasi nel 1906 tra tutti i paesi dell’alta Valle allo scopo di favorire l’occupazione, assistere le famiglie indigenti e quelle che si trovavano in difficoltà di varia natura, quali gli infortuni sul lavoro e le malattie. C’era poi la Società di Assistenza alle famiglie degli orfani, che svolse un ruolo fondamentale dopo la guerra. Nel settore del lavoro vennero fondate delle cooperative, ed in particolare quella denominata “Unione”, che nel 1915 si aggiudicò l’appalto per la costruzione della strada carrozzabile Averara-Santa Brigida, vincendo la concorrenza delle maggiori ditte della valle. Nel campo del risparmio, Santa Brigida fu tra i primi paesi della provincia a deliberare l’istituzione della Cassa Rurale, una vera e propria banca di ambito cattolico collegata al Piccolo Credito Bergamasco, che si proponeva di fornire ai cittadini la possibilità di depositare direttamente in paese i propri risparmi ed accedere al credito a tasso controllato, evitando il ricorso all’usura che era assai diffusa anche in alta Valle. La Cassa Rurale di Santa Brigida venne fondata il 13 gennaio 1895, appena venti giorni dopo quella di Cusio (fondata il 23 dicembre 1894) e un anno prima di quella di Olmo (12 gennaio 1896).

Le attività economiche e sociali tra Ottocento e Novecento

Diretta emanazione della Cassa Rurale era la Cooperativa di consumo che si dedicava all’acquisto collettivo di prodotti alimentari e di uso comune, ma anche di bestiame e mangimi, per distribuirli tra le famiglie a prezzo agevolato. Nel campo del lavoro, a parte l’emigrazione che con le rimesse di denaro garantiva un buon sostegno a tante famiglie, l’attività principale rimase quella silvo-pastorale: nel 1908 il patrimonio zootecnico del paese ammontava a 208 bovini, 152 pecore, 110 capre, 24 maiali, 3 asini, 3 muli e 1 cavallo. Dieci anni dopo i bovini erano saliti a 269 unità e le pecore a 205, mentre le capre erano del tutto scomparse in seguito alla tendenza degli allevatori a disfarsene per i gravi danni che arrecavano al patrimonio boschivo in un frangente, come quello bellico, in cui l’attività forestale era stata sensibilmente rivalutata. Stabile era invece il numero degli altri animali. Quanto al patrimonio forestale, Santa Brigida, con una superficie di 581 ettari di bosco ceduo, misto e di alto fusto, quasi tutto di proprietà comunale, occupava uno dei primi posti per importanza del settore in alta Valle. Sul piano dell’istruzione, l’estensione dell’obbligo scolastico alla quarta classe elementare fu attuata negli anni immediatamente precedenti la grande guerra, in conseguenza dell’emanazione della legge Credaro del 1911 che sancì anche l’intervento diretto dello stato nella pubblica istruzione. Da quel momento i comuni potevano essere esonerati dal compito di reperire e retribuire gli insegnanti, ma dovevano limitarsi a mettere a disposizione i locali scolastici. I quattro anni dell’obbligo scolastico costituirono un importante strumento di formazione culturale delle nuove generazioni, tuttavia, malgrado l’impegno di amministratori e insegnanti, non sempre i risultati erano soddisfacenti. L’anno scolastico iniziava ai primi di novembre e si chiudeva alla fine di luglio e spesso i ragazzi più grandi disertavano le lezioni negli ultimi mesi per dare una mano alla famiglia nelle attività agricole e di conseguenza non partecipavano agli esami finali. Completa il quadro dedicato all’educazione, la fondazione dell’Asilo infantile, avvenuta nel 1916. L’avvio dell’attività educativa, affidata alle suore della Sacra Famiglia, porta la data 1 agosto 1916. Da quell’anno fino al 1928 l’asilo rimase di proprietà parrocchiale, poi passò sotto l’amministrazione comunale.