Storia - La Valle Averara sotto la dominazione veneta

Il territorio bergamasco passò ufficialmente sotto Venezia nel 1428, in seguito alla sconfitta milanese di Maclodio e della successiva pace di Ferrara, ma il trattato di pace lasciò adito a controversie per quanto riguarda il possesso delle vallate altobrembane tradizionalmente legate alla Valsassina e cioè la Val Taleggio, la Valle Averara e Valtorta. I Visconti, infatti, non intendevano rinunciare a questi territori che da tempo immemorabile avevano fatto parte dei loro domini e così tra Milano e Venezia si scatenò una vertenza diplomatica e militare destinata a durare fin oltre la metà del secolo. La seconda pace di Ferrara del 1433 confermò la giurisdizione veneta sulla Valle, ma la guerra riprese nel 1437 e l’anno seguente l’esercito del condottiero Piccinino riportò sotto il dominio milanese le valli Taleggio e Averara. Senza troppi scrupoli, i rappresentanti delle due valli decisero a questo punto di chiedere ai milanesi la conferma degli antichi privilegi, le esenzioni per il commercio del sale e per altri tributi e il diritto di avere un vicario competente in materia civile, mentre in materia criminale stava bene la dipendenza dal podestà della Valsassina. La richiesta fu accettata dai milanesi: il 31 luglio 1438 Pietro Visconti, luogotenente di Filippo Maria Visconti sottoscrisse i patti e il 1° ottobre i delegati delle valli si recarono a Morbegno per giurare fedeltà a Milano. La guerra continuò e nel 1441 l’esercito veneto, guidato da Francesco Sforza, rioccupò definitivamente tutta la valle occidentale del Brembo. Per motivi di quieto vivere, Venezia decise di ignorare quanto era successo nel periodo di occupazione milanese e il 26 ottobre 1443 confermò di nuovo i privilegi della Valle Averara.

La Valle Averara sotto la dominazione veneta

Al testo dei privilegi vennero in seguito aggiunti altri documenti che confermavano la validità delle concessioni ottenute nel 1431 e nel 1443 e ribadivano le norme della giurisdizione civile e penale introdotte dagli statuti. La contesa tra Milano e Venezia durò ancora alcuni anni ed il problema dell’appartenenza delle Valli Averara e Taleggio e Valtorta fu affrontato con decisione solo nel contesto della pace di Lodi del 1454. Venezia fece valere i suoi diritti di conquista, ma Milano non intendeva rinunciare al suo secolare dominio su queste valli. Solo dopo lunghe trattative furono designati due rappresentanti, uno veneto e uno milanese, che si recarono nelle valli, valutarono attentamente la situazione e predisposero un’equa delimitazione dei confini. Così il 4 agosto 1456 si arrivò all’accordo definitivo che assegnò a Milano l’alta Val Taleggio, cioè l’attuale territorio di Vedeseta, e a Venezia il resto della Val Taleggio, la Valle Averara e Valtorta. Da quel momento, e fino al 1797, anche la Valle Averara, come tutta la Valle Brembana, eccezion fatta per Vedeseta, rimarrà sotto il dominio veneto.

La Valle Averara sotto la dominazione veneta