Storia - L’istruzione diventa pubblica

Una importante iniziativa del governo austriaco fu l’introduzione della scuola elementare obbligatoria per almeno due anni. Prima di allora la scuola era sempre stata riservata ai figli delle famiglie benestanti e le famiglie affidavano talvolta l’istruzione dei figli a un sacerdote del paese. Con l’Austria il diritto all’istruzione, inizialmente riservato solo ai maschi, venne esteso anche alle bambine e cominciò ad essere applicato con regolarità, malgrado i limiti rappresentati dalla mancanza di insegnanti e di strutture adeguate. Le lezioni erano tenute da un sacerdote, regolarmente incaricato e stipendiato dal governo. Le classi maschili e quelle femminili erano rigorosamente separate e non potevano comunicare in alcun modo fra loro. Le lezioni si svolgevano al mattino e al pomeriggio, le materie erano la lettura, la scrittura, la calligrafia, l’aritmetica, la religione e i soliti “lavori donneschi” per le bambine. La scuola iniziava ogni giorno con la celebrazione della messa. I risultati conseguiti dagli alunni non erano sempre eccellenti, sia per l’approssimativa preparazione dei maestri e sia per la frequenza saltuaria delle lezioni da parte dei ragazzi che, con l’arrivo della bella stagione, lasciavano i banchi di scuola per seguire i genitori nei lavori agricoli.

L’istruzione diventa pubblica