Religione - La fede nei dipinti murali

Il territorio di Santa Brigida conserva una ricca e diversificata gamma dei dipinti, prevalentemente di carattere sacro, che adornano le edicole votive e le pareti esterne delle vecchie abitazioni. In genere i soggetti sono dettati da manifestazioni di pietà popolare e sono riconducibili alla spontanea iniziativa di persone che facevano erigere una cappelletta o decorare la propria casa con un’immagine sacra in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta o per una particolare devozione alla Vergine o ai Santi. Le immagini raffigurano per lo più la Vergine o i Santi, dei quali si esaltano le diverse prerogative, accompagnate da iscrizioni che propongono semplici giaculatorie, brevi orazioni, inviti rivolti ai passanti alla preghiera e alla meditazione sui misteri della fede e sulla brevità della vita. Non di rado la santella o l’affresco sono corredati dal nome del committente che, fatta eseguire l’opera, ne lascia in pegno ai discendenti la cura e la custodia e la reiterazione del culto. Seguendo un itinerario nelle varie contrade, dal basso verso l’alto, partendo dalla via Corna, si trova un’immagine di Santa Brigida dell’Ottocento; arrivati a Bindo, su una casa d’abitazione si trova il dipinto seicentesco di San Martino con una cittadella fortificata sullo sfondo; sempre a Bindo si trova raffigurato lo stemma dei Manganosi del XVII secolo e poco più avanti si può ammirare bel dipinto datato 1580 che raffigura la Madonna con Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco: si tratta di un ex voto fatto realizzare da Giovanni Maria Manganoni, unico della sua famiglia a scampare alla peste che aveva imperversato in quell’anno.

La fede nei dipinti muraliArrivati a Carale, su una casa d’abitazione si vede raffigurato un San Giorgio del XX secolo e nella vicina località Piazza Basso, sulle pareti di una cascina, si vede una ottocentesca Madonna col Bambino tra i Santi Antonio da Padova e Giuseppe. Sempre a Carale, in via Monticello, si trova una casa decorata con vari affreschi: una Madonna di Caravaggio con i Santi Giovanni Battista e Rocco del 1835, uno Madonna con stemma dell’offerente del 1726 e altre decorazioni del 1706. Lungo la mulattiera che da Carale porta alla Foppa si incontra un’edicola votiva con una Pietà del XIX secolo. Nella contrada Muggiasca si trova la casa d’abitazione nota come Ca’ Coerì, abbellita con vari affreschi del Sei-Settecento costituiti da decorazioni architettoniche, da uno stemma dei Regazzoni, oltre all’immagine dell’Immacolata dipinta nel 1945 e detta dal vescovo mons. Gustavo Testa. Di fronte alla Ca Coerì c’è altro edificio con due affreschi dell’Ottocento: l’immagine dell’Addolorata e le figure dei Santi Rocco e Giovanni Battista. Alla contrada Colla, su quella che è stata individuata come l’abitazione dei pittori Baschenis (via Baschenis, 11) è raffigurato uno stemma con cartiglio del XX secolo, raffigurante nel quadrante superiore un’aquila e in quello inferiore una torre; sempre alla Colla, su un fienile, si vede l’immagine di Cristo in croce con Angeli del XVII secolo. In località Mucì Bassi si trova una Crocifissione con Angeli adoranti del 1879. Alla Foppa un Cristo in croce fatto realizzare da Luigi Regazzoni in occasione dell’Anno Santo del 1933 e una moderna interpretazione della Pisa ègia eseguita da Antonio Galizzi nel 2010. Su una baita di Bucù una Trinità del 1879; in località Scalèta un’Immacolata dell’Ottocento Al Sangio si trova un’edicola votiva dell’Ottocento con vari soggetti: all’interno, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni evangelista, due ovali con raffigurati San Pietro e San Girolamo e sulla volta il simbolo dello Spirito Santo; all’esterno San Giuseppe e San Gaetano. In località Chiappa si trova il dipinto con la Madonna col Bambino e i Santi Antonio di Padova e Carlo Borromeo fatta eseguire da Carlo Regazzoni per sua devozione del 1678 e una Madonna col Bambino e i Santi Rocco, Giuseppe e Carlo Borromeo del Seicento con stemma dell’offerente. Infine a Taleggio il murale della Partenza dell’emigrante, eseguito nel 2011da Manuela Sabatini.

La fede nei dipinti murali

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