Religione - Gli affreschi del portico

La singolarità di questo portico consiste nella ricchezza decorativa che, prima della sopraelevazione, ne ricopriva l’intera superficie. Si tratta di un vero e proprio convegno di Santi, tra cui spiccano i titolari delle varie chiese della Valle Averara che via via si staccarono dalla chiesa matrice per erigersi in parrocchie autonome: Sant’Ambrogio per Ornica, Santa Margherita per Cusio, San Bartolomeo per Cassiglio e San Giovanni Battista per Mezzoldo. La presenza di questi santi patroni fa supporre che il portico fosse la sede delle periodiche riunioni dei rettori delle varie chiese, che riconoscevano con questa pratica l’originaria autorità della chiesa matrice. Da questo consesso di Santi manca però San Giacomo, titolare della chiesa di Averara e ciò potrebbe avvalorare la rivendicazione di autonomia di questa chiesa che si ritenne sempre sorella, piuttosto che figlia di Santa Brigida, come confermerebbe la presenza anche ad Averara di un portico per riunioni, con propri affreschi risalenti allo stesso periodo, tra cui la nota Torre della sapienza del 1446.

Gli affreschi del porticoAffreschi dei pilastri
Sul primo pilastro a destra, entrando dall’ingresso più vicino alla testata occidentale, sono raffigurati la Trinità, una Madonna col Bambino e San Sigismondo. L’iscrizione gotica che corre sopra i dipinti li fa attribuire con certezza a Pietro de Asenelis: PETRUS DE ASENELIS PINTOR FECIT HOC (OPUS) / HOC OPUS FECIT FIERI SALVETUS DE / ASENELIS/ MCCCX(X)...II - DIE APR(ILIS) - XXI.

La data di esecuzione, malgrado l’iscrizione sia incompleta, può essere fissata, considerando lo spazio della lacuna che intercorre tra le cifre e valutando le varie combinazioni possibili, tra il 1427 e il 1442. Anche i dipinti del secondo pilastro (Sant’Antonio abate, San Giovanni Battista e una terza figura che da qualcuno è stata identificata con Santa Brigida) e quello del terzo (San Girolamo e un altro Santo) sono attribuibili per analogia stilistica all’Asenelis.

Affreschi della testata occidentale
Malgrado il cattivo stato di conservazione, i soggetti che coprono la testata occidentale del portico evidenziano un buon livello qualitativo, ravvisabile in particolare nell’Annunciazione sovrastante la nicchia a fondo piatto dove è raffigurata la Deposizione nel sepolcro. Alla loro sinistra la figura di Sant’Antonio abate e alla destra, dall’alto in basso, un non meglio identificato Santo vescovo e una Madonna in trono col Bambino. Interessante, oltre che sul piano artistico, anche per intrinseci riferimenti storici, la scena dell’Annunciazione, che reca sullo sfondo un portico identificabile col portico stesso della chiesa. L’esecuzione di tutti i soggetti della testata risale ai primi decenni del Quattrocento.

Gli affreschi del porticoAffreschi della parete laterale
Autori ignoti, al pari di quelli della testata, anche per gli affreschi della parete laterale, corrispondente all’esterno del lato destro della chiesa. I riquadri sono posti uno di fianco all’altro a partire da un frammento di Cristo nel sepolcro, per proseguire con la già citata Antica chiesa di Santa Brigida e con un grande San Cristoforo quasi integro. Il centro della parete è occupato dalla nicchia con un frammento di Deposizione, sopra la quale sono allineate, su un registro più basso rispetto al resto dei dipinti, quattro figure di Santi: Paolo, Margherita, Caterina d’Alessandria e Giovanni Battista. Più a destra San Defendente, lo stemma della famiglia Asenelis con le iniziali L.A. che si riferiscono al committente, un cartiglio con un’iscrizione quasi illeggibile, in cui sembra di ravvisare la data MCCCCXLV, e un frammento di San Giorgio e la principessa. Sull’estrema destra sono infine raffigurate una Madonna in trono col Bambino e l’Allegoria della morte. E’ in quest’area che si trovano gli stemmi cardinalizi e relative iscrizioni. La supposta data 1445 del cartiglio costituisce un riferimento attendibile per una parte degli affreschi di questa parete; tuttavia alcuni soggetti vanno fatti risalire ai primi decenni del secolo.

Gli affreschi del portico