Itinerario: Tra Taleggio e i due Caprile




Le coordinate dell’itinerario
Itinerario ad anello facile e breve che collega le tre maggiori contrade dell’alta Val Mora occidentale. La proposta si muove in un contesto prevalentemente boschivo dapprima lungo l’antica “Strada per Caprile basso”, sul sentiero comunale n. 12, e poi, da Caprile alto, lungo il “Sentér del piane”, sul sentiero comunale n. 11.
Località di partenza: Taleggio (m 822) Quota massima: m 990 circa (sentiero tra Costa del magro e Val Spresunèl)
Tempo di percorrenza: h 1:30-2Dislivello in salita: m 170 circa
Periodo consigliato: tutto l'annoDifficoltà: E (escursionistico)

Da Taleggio (m 822; fontana) si va lungo l’asfalto della strada per Caprile alto e in breve si raggiunge il Canale Taleggio. Superatolo (area di sosta), si imbocca subito a destra l’antico tracciato della mulattiera (indicazioni; segnavia S. Brigida 12) che un tempo collegava Taleggio e Caprile basso alla strada pedonale per il “Passo della montagna d’Averara”, poi detto di S. Marco (vedi itinerario “L’antica strada per la Valtellina”).

Verso Caprile basso
Il tracciato corre in falsopiano in un bosco misto di conifere e latifoglie ove la mescolanza tra Faggio, Peccio e Larice, tipica della regione forestale mesalpica1, si arricchisce della presenza del Castagno, una specie eliofila e mesofila che rivela sia il particolare favore climatico di questo tratto di valle che lo storico privilegio riservato dall’uomo a questa grande pianta dai nutrienti frutti”2. Lungo l’itinerario capiterà spesso d’incontrare isolati e a volte maestosi castagni dotati di evidenti cicatrici d’innesto, sorta di reliquie di selve fruttifere un tempo estese e imponenti da cui gli abitanti di queste contrade traevano fondamentali risorse per la loro alimentazione, soprattutto nella lunga stagione fredda. Superate le incisioni dei canali Giardino e Sacc (ponticello), la mulattiera è raggiunta dalla bretella di collegamento con la carrabile per Caprile alto, costruita sul sedime di una strada pedonale analoga a quella che stiamo percorrendo. Continuando in falsopiano si giunge alla Valle Spresunèl (ponticello), ove fanno bella mostra sé massicce rocce grigio-violacee appartenenti alla Formazione di Collio, una formazione geologica dai molteplici aspetti largamente presente lungo la catena orobica. Il comodo e largo tracciato tocca la località Prà de la Tègia, ove rimboschimenti e incolti hanno preso il posto dei prati, per poi scavalcare la Val Caprile (ponticello) e infine raggiungere l’antico borgo di Caprile basso (o inferiore; m 840), tutto raccolto lungo la strada pedonale centrale. La contrada sorge poco sopra il punto in cui l’antica strada per il “Passo della montagna d’Averara”, detto anche “Colmo di Albaredo” (l’attuale Passo S. Marco), scavalcava il Torrente Acqua Nera e guadagnava il versante occidentale della Val Mora. Unitamente al sottostante ponte era dunque un cruciale punto di passaggio prima della salita al crinale orobico, tutt’oggi attestato dalla breve mulattiera che lo raggiunge presso l’ingresso meridionale.

Tra i due Caprile
Dissetatici alla fontana della piazzetta e ammirato il panorama sulla dirimpettaia contrada di Valmoresca e sui prati che la contornano, lasciamo Caprile basso alla volta dell’omonima contrada superiore. Appena fuori le case prendiamo a sinistra la mulattiera (indicazioni) che salendo si immerge ben presto nel bosco. Quest’ultimo riveste gran parte di quelli che un tempo erano i campi coltivati della contrada, la cui formazione richiese un impegno e un investimento lavorativo che si può ben comprendere ammirando il grandioso muro in pietra che fiancheggia la mulattiera. Rimontando gradualmente il versante in circa 15 minuti ci si raccorda alla mulattiera che da Caprile alto s’inoltra nella Val Mora (segnavia S. Brigida 13 e CAI 105), che volendo è possibile raggiungere anche prima imboccando all’altezza di un aia carbonile un ripido sentiero che sale in direzione opposta. Seguendola verso Sud, in piano, si incrocia il sentiero proveniente dalla Casera Serada (segnavia S. Brigida 15), unitamente al quale si raggiungono in breve le case della contrada (m 970), accompagnate dal cinquecentesco oratorio di S. Rocco. Passando a monte di quest’ultimo, si attraversa l’abitato, disposto il linea lungo la pendice soliva, e ci si porta verso la Val Caprile, ora lungo la strada asfaltata.

Lungo il “Sentér del piane”
Poco dopo la valle si abbandona la carrabile per un sentiero, il “Sentér del piane” (indicazioni; segnavia S. Brigida 11 e CAI 105), che sale a destra nel bosco, supera la Costa del magro e poi si spiana, delimitando le proprietà comunali, a monte, da quelle private. Alcuni segni di colore azzurro indicano qui come altrove la presenza di beni sottesi dal Piano di Assestamento Forestale, un piano di gestione e utilizzo delle proprietà agrosilvopastorali sambrigidesi cui si deve la suddivisione del bosco in particelle omogenee numerate. In questo tratto il sentiero corre al piede della particella forestale 17, quasi del tutto situata lungo il versante sinistro della Valle Spresunèl e per questo denominata “Sponda soliva”. Superati alcuni grossi castagni e lasciata a sinistra una diramazione del sentiero, ci si porta con breve discesa sul ponticello ligneo della Valle Spresunèl, oltre cui si digrada sino alla Costa Giardino. Sempre nel bosco si traversa il Canale Sacc e si perviene a un bivio, presso il vicino Canale Giardino: lasciato il sentiero principale, che continua in piano indicato dai segnavia 11 e CAI 105, si prende a sinistra quello che in breve mena sulla strada carrabile, lungo cui con piacevole passeggiata ci si riporta verso destra alla contrada Taleggio.

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