Itinerario: Il Periplo del Monte Disner




Le coordinate dell’itinerario
Itinerario ad anello alla portata di tutti che in corrispondenza dell’antico Oratorio di S. Giovanni unisce la “Strada olta” al “Sentér de S. Gioan”. L’ambiente è prevalentemente boschivo ma la presenza di numerose radure, che fanno memoria dei passati usi agricoli del monte, consente belle vedute sulla Val Stabina.
Località di partenza: Centro sportivo di Prà bucù (m 880) Quota massima: m 1.125 (Oratorio di S. Giovanni Battista)
Tempo di percorrenza: h 2:15 circaDislivello in salita: m 255 circa
Periodo consigliato: tutto l’annoDifficoltà: E (escursionistico)

Dall’ingresso del Centro sportivo di Prà bucù, lungo la S.P. 8 (m 880; bacheca), si imbocca la stradina pavimentata che in breve mena al piazzale del Centro servizi (m 905; area di sosta e fontana), donde s’avviano il “Circuito mountain bike” e il “Percorso vita”. Seguendo quest’ultimo (segnavia 2 e 3) si prende verso sinistra la sterrata che sale a monte di Prà bucù e in breve raggiunge la costa orientale del monte, ove dopo aver lasciato sulla destra, in corrispondenza di due bivi ravvicinati (tornanti), prima il “Percorso vita” e poi il “Sentér de S. Gioan” (segnavia 3), lascia il posto a un evidente sentiero, la “Strada olta”, indicato dai segnavia 2 e CAI 105. In lieve salita si supera dunque la costa e trascurando a un nuovo bivio il tracciato che scende a sinistra, si traversa il versante orientale, godendo nelle rare aperture di belle vedute sul Piano di Frola, sulla contrada di Cugno superiore, sui pascoli delle Torcole e sulla cima rocciosa dell’Arera. Guadagnando gradualmente il versante meridionale della montagna, oltre la Costa del pascolo, la vista si apre sulla Val Stabina e sulla dirimpettaia Val Cassiglio, colorata in basso dall’azzurro del piccolo lago omonimo e chiusa in alto dalle bastionate del Monte Venturosa. L’aspra morfologia dei luoghi ha sempre ridotto al minimo gli spazi per l’alpicoltura, che in passato trovava posto anche nelle tre piccole e antistanti malghe di Pugna, Fojer e Vendulpiano, da tempo abbandonate. Il sentiero seguita in falsopiano scavalcando la Costa dei boschi e poi la Costa della croce lungo le ripide e magre pendici del Piacco (“Piacc”), a stento e lentamente colonizzate da un rado bosco termofilo a dominanza di Carpino nero, Orniello, Nocciolo e Sorbo montano.

Le numerose radure, gli incolti cespugliati e alcuni nuclei di pineta a Pino silvestre e Pino nero rammentano di passati e intensi usi agricoli connessi al pascolo, al taglio del fieno selvatico e alla raccolta dello strame, e di successive opere di rimboschimento attuate allorquando quell’agricoltura minimale, talvolta di mera sussistenza, prese a scomparire, a partire dal secondo dopoguerra. Una piccola faggeta segnala l’avvenuto passaggio al più fresco fianco occidentale della montagna e l’imminente arrivo alla sella (“cola”) che ospita il piccolo e solitario Oratorio dedicato S. Giovanni Battista (m 1.125; area di sosta e fontana), che a dispetto delle semplici forme cela al suo interno una serie di affreschi, e in particolare un ciclo sulla vita di S. Giovanni, che Cristoforo Baschenis il Giovane realizzò sul finire del Cinquecento. Goduto delle nuove visuali panoramiche, si riprende il cammino imboccando subito a destra, all’avvio della carrabile per Cusio, il sentiero che cala deciso nella faggeta (“Sentér de S. Gioan”; segnavia 3) e in circa 15 minuti, superati i resti di un forno da calce (“calchéra”), si raccorda alla pista del “Circuito mountain bike”. Proseguendo lungo quest’ultima, in lieve salita sino al Canale sabbionera e poi in dolce discesa, con un lungo traverso ci si porta nuovamente presso la costa orientale del monte, donde ritrovato il percorso fatto all’andata si torna al punto d’avvio dell’itinerario.

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